martedì 11 dicembre 2012

Un'indagine socio-antropologica nel mondo dei Giocatori Schiappa - Parte Seconda

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Il Polemico




Caratteristiche macro e meso sociali
  • I suoi cenoni natalizi finiscono con un sit-in di protesta davanti al presepe, per denunciare la scarsa trasparenza nell'estrazione dei numeri della tombola da parte del cugino di sette anni. Spesso distribuisce al parentado un documento ciclostilato dal titolo Luigino e il movimento sionista - Cabala, potere occulto e quaterne.
  • Secondo recenti studi, un Polemico è capace di sostenere una posizione che in realtà non condivide su un argomento per cui non ha alcun interesse fino a dodici ore consecutive, lasso temporale che raddoppia nel caso in cui il suo interlocutore non gli stia a genio. Va ricordato che praticamente nessuno – tranne Gargamella, Sgarbi e le terne arbitrali nel calcio – gli sta a genio.
  • Parafrasando un famoso aforisma latino, si può dire che “Dietro a un grande vecchino arrabbiato in fila alle poste, c'è sempre un grande Polemico”.


Dinamiche di azione nella fattispecie ruolistica
  • Arrabbiato come un operaio a cui non rinnovano il contratto collettivo dalle Guerre romano-puniche, durante la partita si siede spesso di fronte al master, a braccia conserte, concentrando la propria attenzione sui movimenti e le parole dei propri compagni di avventura. Non ha quasi mai dadi con sé, né matite o fogli di carta per prendere appunti. Se non fosse sciocco pensarlo, quasi sembrerebbe sia al tavolo per un motivo diverso dal semplice giocare. Perché è sciocco, vero? Vero?
  • Nei momenti cruciali della sessione si infervora, puntando il dito verso l'inadeguatezza del mago, la scarsa lungimiranza del ladro, la poca virilità del guerriero e la discutibile consistenza delle patatine offerte dal padrone di casa, francamente fritte in un olio dalle dubbie qualità organolettiche.
  • Alla spartizione del bottino, lo spirito delle Fidanzate Precedenti si impossesserà del suo corpo, portandolo a rinfacciare eventi di scarsa rilevanza per rafforzare la sua tesi; se il bardo nel 1992 aveva mangiato una fetta di pane imburrato in più, è naturale che ora lui possa appropriarsi della Testa di Vecna.
  • Durante il turno di combattimento, pretende che il suo scontro con un coboldo ferito sia moderato da un giornalista super partes in diretta tv, possibilmente su un canale non assoggettato a certi potentati canidi.


Criticità relazionali in contesto di tavolo
  • Il Master agli occhi del Polemico è il potere costituito, perciò farà di tutto per rendergli la vita impossibile; lo accuserà di barare con i dadi, di aver cambiato parti della campagna per non far vincere i giocatori o di nascondere informazioni cruciali per il proseguimento della sessione. Un Polemico all'ultimo stadio potrebbe addirittura denunciare alla polizia il Narratore per pedofilia nel caso provi a far indossare dei pantaloni di pelle attilati a un'halfling.
  • Molti giocatori, dopo l'ennesima discussione sull'etimologia del termine "dweomer" e i suoi improbabili rimandi all'occultismo inglese di fine Ottocento, potrebbero decidere di smettere di giocare gettandosi dal cornicione in fila come i Lemmings.

Chiavi interpretative e prassi attuative per la risoluzione del conflitto

L'unico modo per fermare la natura devastatrice di un Polemico è non rispondere alle provocazioni, magari ridendoci sopra. Se nessuno prende sul serio le sue farneticazioni, si spegnerà come un vecchio televisore Mivar dopo dieci ore consecutive di Marzullo.


Il Narcisista




Caratteristiche macro e meso sociali
  • Al contrario di quel che si possa pensare, il Narcisista parla una versione bastardizzata dell'italiano comune, il famigerato iotaliano. Sebbene grammaticalmente e sintatticamente vi siano molti punti in comune con la lingua da cui deriva, i verbi dell'iotaliano prevedono soltanto la prima persona singolare.
  • È il classico tipo con cui cammini per strada e ne noti la camminata ingobbita, la testa leggermente inclinata di lato, lo sguardo fisso sui finestrini delle auto parcheggiate. All'inizio pensi che voglia giustamente pagarsi da bere rubando un'autoradio, poi ti accorgi che sta solo valutando il grado di perfezione del suo taglio di capelli. Anche se è rasato a zero.
  • Le discussioni in pubblico con la persona che ama – o ama fingere di amare, per aggiungere una nota nichilista – sono sempre degli spettacoli pirotecnici di urla, pianti, strepitii, porte sbattute, ultimi baci, pugni contro i muri, promesse e minacce. Questo vale soprattutto nel caso che l'oggetto del contendere sia per esempio la scelta dei turni settimanali di pulizia del bagno.


Dinamiche di azione nella fattispecie ruolistica
  • Si siede al tavolo con la sua scheda plastificata (l'unica con l'immagine a colori del suo bellissimo personaggio disegnata, firmata e autenticata da se medesimo), tira fuori un set di trentadue dadi fucsia, alcuni di una forma che sconfessa le più banali regole della geometria solida, e apre il quaderno in cui annota ogni settimana tutte le avventure del suo avatar, su cui basare un giorno il suo interessantissimo romanzo autobiografico.
  • Il background del suo personaggio fa sembrare umili e sottostimati i libelli autocelebrativi di Berlusconi. Per stampare la parte sulla tragica fine della famiglia è richiesto l'abbattimento del 25% della Foresta Amazzonica.
  • Nei momenti cruciali di una sessione inizia a parlare con un volume di voce così alto da coprire il suono di un Eurofighter Typhoon in volo radente su un canyon, non abbassandola fintantoché non abbia la più assoluta attenzione dei presenti. A quel punto spiegherà per i primi due minuti il suo punto di vista e passerà i seguenti trenta a bearsi del suo timbro di voce impostato.
  • Durante il turno di combattimento, prediligerà le azioni ad effetto a qualche rude ma efficace badilata nei denti, non risparmiandosi in descrizioni lunghe e accurate dello stile unico del suo guerriero elfo un po' maledetto, un po' dal passato controverso, un po' in genere tritato da avversari sicuramente più brutti ma concentrati.


Criticità relazionali in contesto di tavolo
  • L'iotaliano tende a diventare sgradevole fino all'epistassi auricolare quando il Narcisista decide di usare termini fintamente forbiti al posto di parole di uso comune. Il suo elfo non ascolta ma "drizza le puntute verso il suono", non osserva ma "sottecchia", non sfodera l'arma ma "sfiora la spada con la manca mano". Più di un giocatore inizierà a pensare di trovarsi in un esperimento dadaista e ficcherà la testa nella più vicina fioriera, con risultati disastrosi.
  • Cercherà costantemente di accentrare la narrazione della campagna soltanto su di lui e, nel caso sia della tipologia autodistruttiva, si ficcherà una forchetta nella coscia se non gli viene dato sufficiente spago.

Chiavi interpretative e prassi attuative per la risoluzione del conflitto

Una campagna di gioco comico-satirica, in cui tutti interpretano elfi tenebrosi con una spada senziente dal nome improponibile. Il Narcisista, essendo spesso privo di senso dell'umorismo, si sentirà finalmente compreso e gratificato dalla scelta, giocando al massimo delle sue possibilità.




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