lunedì 6 maggio 2013

Mamma li turchi

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Ah, i meravigliosi nemici stereotipati! Un tempo c’erano i nazisti, poi i comunisti, ma, finita la minaccia rossa, cosa rimaneva all’eroe di turno da pestare? Ok, un po’ di vintage va sempre di moda, ma alla fine di tutto ci voleva un nuovo nemico culturale e quale scelta migliore dei musulmani assetati di sangue?
Stop un momento, però: non stiamo parlando del post 11 settembre, ma dei deliziosi anni Ottanta. Se qualcuno di voi ha letto un libro di storia (o ha l’età per ricordarselo), non è che il mondo del Medio Oriente fosse il Paese degli Orsetti del Cuore prima di Bin Laden; il terrorismo di stampo islamico c’era già allora.


Purtroppo, e qua va detto, di supereroi da quelle parti ne abbiamo un po’ pochini, mentre abbondano i villains, ma per non stare qua ad annoiarvi con personaggi inutili che sono apparsi poche volte se non una, vi parlerò di alcuni dei più simbolici.


Black Adam: criminale, eroe, criminale.
Black Adam pre reboot è la versione cattiva di Capitan Marvel e il legittimo regnante del Qurac (leggi: Iran), Paese che viene letteralmente distrutto, insieme a sua moglie Isis, dai Quattro Cavalieri dell’Apocalisse di Apokolips (lo so, lo so, sempre meglio del Molise).
Lui che fa? Decide di prendersela con lo Stato canaglia che li ha “ospitati”: la Bialya (un paradiso fiscale nato con fini comici in Justice League International), scatenando così la Terza Guerra Mondiale, proprio nell’anno in cui Superman, Batman e Wonder Woman si erano ritirati dalle scene.
Nota Bene: Black Adam non è musulmano, la sua fede è rivolta agli dei Egizi.



Jihad (DC): rinominati Onslaught per evitare fraintendimenti, la Jihad è un gruppo di cattivissimi villains mercenari creati dal presidente del Qurac, i cui nemici naturali sono i membri della Suicide Squad di Amanda Waller (se non sapete cos’è la Suicide Squad, per favore, andate a studiare).
Tra di loro, nelle varie incarnazioni, si annoverano perle come Jaculi, un beduino speedster, Djinn, un essere composto da codici binari e tenuto in un microchip tramite la tecnologia della “bottiglia magentica” (nella fiaba originale il genio non stava in una lampada, ma in una bottiglia. Sigh.), Dahak, una vecchietta con un demone dentro, Dervish, una esperta di arti marziali, Ifrit, altra intelligenza artificiale e Rastam, un tipo random con una scimitarra di fuoco (dio mio, lo stereotipo).


Desert’s Sword (Marvel): un gruppo di mercenari iracheni guidati da Sirocco (che casualmente controlla il vento), Aminedi (che si muove ad alta velocità e si trasforma in particelle d’aria), Black Razeer (una specie di spirito che usa una scimitarra. Sì, un'altra.), Arabian Knight (non vuoi dare una scimitarra anche a lui? Sarebbe un peccato. E per essere certi sia abbastanza stereotipato, ficchiamoci anche un tappeto volante!) e Veil (che può creare la nebbia).

Sì, ve lo dico già, non parlerò di Simon Baz, la quinta Lanterna Verde, perché è una mancanza di rispetto: un musulmano accusato ingiustamente di aver messo un’autobomba che diviene da un giorno all’altro l’ennesima Lanterna Verde della Terra... boh, lasciamo stare che è meglio, è evidente che gettare nella mischia un islamico buono, poco credente e integrato fa parte della nuova linea politicamente corretta del reboot.
E non mi soffermerò neanche su quell'orrore di Dust, la mutante con il burqa che ha il potere di trasformarsi in polvere (che novità, un potere legato al deserto. Non voglio immaginare che granite prepara un metaumano finlandese).


Voglio però lasciarvi una chicca che pochi conoscono e che in un certo senso ha a che fare con il mondo arabo (almeno dal 1948): Hayoth, il supergruppo israeliano che più stereotipato non si può, una roba involontariamente parodistica. La formazione?
  • Dybbuk, ennesima intelligenza artificiale;
  • Golem, creatura dal potere incredibile di cambiare lo stato del suo corpo d’argilla da liquido a solido;
  • Judith, la spada di Zion, una ninja ebrea che lancia stelle di David (ve lo giuro sui miei figli);
  • Ramba, un mago che usa la cabala e non per i numeri al lotto.
Insomma, signori, state attenti a li turchi, ma non vi preoccupate più di tanto: nel peggiore dei casi vi tirano un colpo di scimitarra, nel migliore vi schiaffeggiano col vento del deserto.
Sempre che non siano terroristi normali, s'intende, ché quelli usano l'AK-47 e in genere muoiono piuttosto in fretta e senza tanti giri di parole. Chiedasi al democratico e per niente imperialista Frank Miller.

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