venerdì 5 aprile 2013

Ode a Monte Cook

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Monte Cook, Monte Cook, does whatever a Monte Cook does!
E si potrebbe continuare per ore perché signori stiamo parlando di uno dei più grandi game designer del secolo!
Monte Cook oltre ad averci regalato la terza edizione di D&D e avere una conoscenza dei meccanismi che si muovono dietro a un Gdr mostruosa, è anche una fucina di idee incredibile!
Tipo Ptolus, un’ambientazione cittadina di ben settecento pagine dettagliata come non mai, Chaositech, gli impianti cibernetici fantasy, le ambientazioni dove possiamo giocare giganti che cambiano di taglia in base al livello, tutti i manuali della Malhavoc con regole alternative sulle classi o il classico Iron Heroes che permette di giocare campagne di soli guerrieri (e che guerrieri!).


Ma il buon Monte si è forse fermato? No!
Infatti, dopo che la Wizard l’ha salutato (devo dire che dalla quarta edizione in avanti le stanno azzeccando tutte, eh), si è messo a lavorare a una nuova campagna dotata di un suo personale regolamento: Numenera. L'idea è così piaciuta che il progetto su Kickstarter non solo è stato finanziato, ma ha raggiunto mezzo milione di dollari in donazioni, una cifra altissima per un pen and paper, pensando poi che l'obiettivo era di sole ventimila cucuzze. 
In Numenera avremo tutto il bello del fantasy con un regolamento scorrevole, una gestione dell’allineamento innovativa e delle razze finalmente non copia-incollate dai soliti maestri del fantasy.


Grazie a questa ambientazione, poi, rivedremo sui nostri schermi un classico dei Gdr da pc: Torment! Sì, oggi si conclude il crowd funding per questo progetto, che ha già raccolto tre milioni e mezzo di dollari ed entro dicembre 2014 sarà fra le nostre adoranti mani. Da quel che si è visto, il cambio di ambientazione e regolamento non sembra aver intaccato il fascino dell'originale, anzi.
Quindi praise Monte Cook, signore del d20, paladino delle ambientazioni strane, maestro dei manuali base, uomo dalla simpatica chioma fulva; speriamo che continui a lavorare sempre con questa alacrità (non come te, George Martin, che avrai una bella barba ma batti la fiacca) e che continui a regalarci perle con campagne fantasy dove si affrontano divinità antiche e pazze, dove appaiono da un giorno all’altro lune che prima non c’erano, dove i pg si trovano davanti araldi del male da nomi impronunciabili, fornendoci poi spunti regolistici sempre nuovi (Arcana Evolved se lo ricorda qualcuno?) e bizzarre idee con cui possiamo trasformare le nostre campagne homebrew in qualcosa di diverso dalla solita parata di elfi, nani, maghi e orchi (o magari anche uomini panda che fanno kung fu. Sì, parlo con te, Warcraft).
Insomma, sì, l’avete capito: adoro Monte Cook e mi stupisco che ci siano persone che non lo amino quanto lo amo io! Insomma, uno che ci ha dato un manuale su come gestire la morte di una divinità nella propria campagna come lo definireste? Io ho una sola parola: genio!

Monte, chiamami, fuggiamo insieme verso un mondo dove le vocali compongono la maggior parte delle parole e dove non abbiamo halfling e gnomi a impestarci la casa, dove il male è qualcosa di antico e dalla pronuncia cacofonica e dove i pf si recuperano senza l’ausilio di chierici.
Alla fine, per concludere in maniera creativa e con una citazione che chiuda qualsiasi discussione sapete perché mi piace questo barbuto autore? Monte Cook è Monte Cook e voi non siete un...

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3 Response to Ode a Monte Cook

5 aprile 2013 alle ore 14:38

neanche un accenno al suo controversissimo Ivory Tower Game Design?

Solomon
5 aprile 2013 alle ore 15:17

Stavo per scriverlo io. Lo ammiro tantissimo come scrittore, i suoi libri sono piacevolisismi e utili. Ma come designer non ha mai brillato. La sua conoscenza dei meccanismi del GdR, come noti tu, ben lungi dall'essere "mostruosa" si è spesso rivelata lacunosa.

Tra l'altro, è stato lui a lasciare il team di D&D Next, al contrario di quanto si afferma nell'articolo.

Frollo
8 aprile 2013 alle ore 18:18

Io ad un uomo che ha scritto il regolamento per gli innesti biomeccanici fantasy non posso che augurar le cose peggiori. Tipo un Figlio Juventino.

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