lunedì 21 gennaio 2013

Worst of the week - Venom 30

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Ok, sembra che ultimamente io ce l’abbia con la Marvel, ma dovete ammettere che stanno tirando fuori storie sempre peggiori!
La serie del nuovo Venom, ovvero il caporale Flash Thompson, era partita con spunti veramente interessanti (chi non vorrebbe una spy story con un protagonista dotato del simbionte più amato?), ma lentamente è degenerata sempre di più, fino a diventare qualcosa di irriconoscibile: castrato chimicamente il povero costumino che tentava di prendere il controllo di Flash, la Casa delle Idee ha dovuto aggiungere qualcosa per rimanere nella tematica di supereroi con super problemi; in questo caso il nostro si è trovato con un demone intrappolato nell’anima e un marchio infernale che lo rende uno dei potenziali nuovi signori dell’inferno.

Ma se già questa storia fa acqua da tutte le parti, è con il numero 30 che vediamo dove ci porterà il futuro: infatti il nostro beneamato, dopo essersi trasferito a Philadelphia, si trova ad affrontare gli U-Foes (dio mio, gli U-Foes, ma come si fa nel 2013 ad avere ancora questi qua in giro?) insieme alla dolce e tanto tenera Valchiria, che a quanto pare è una sua trombamica (sigh). Durante la battaglia finale, Flash impazzisce e viene posseduto da… non si sa bene che cosa.

Infatti da una parte abbiamo il costume, dall’altra il demone, dall’altra ancora lo spirito del buonsenso che ha deciso di fare un passo indietro, e alla fine quello che viene a mancare, oltre al controllo di Flash, è solo l’interesse del lettore, che si aspettava un qualcosa di diverso dal solito e invece si ritrova con l’ennesimo portatore di Venom che per l’ennesima volta perde il controllo, solo con l’aggravante che ci buttiamo dentro anche Mephisto che da One More Day in avanti sembra avere un feticismo per tutti quelli con il costume da ragno.
Gli U-Foes poi non si possono proprio vedere; a parte il fatto di essere una brutta copia dei Fantastici Quattro (ma ci rendiamo conto che la Casa delle IDEE si copia da sola i propri personaggi?), la loro unica altra qualità è quella di essere facilmente sacrificabili, ma Flash non ne approfitta facendone fuori almeno uno (il primo demone alieno cannibale con un’anima, sarà magari perché lo spirito infernale è quello di Geppo?).

Ovviamente Valchiria assiste a tutto il casino che Venom combina e non solo non interviene, ma quando lui le fa giustamente notare che non è che ti diano proprio il premio di eroe del mese se hai un costume vivente cannibale, un demone nell’anima e sei marchiato per diventare un signore dell’inferno, lei risponde con una frase che si potrebbe riassumere così: “E chi se ne frega?”.
Ok, il nostro *cough cough* eroe *cough cough* ci regala quindi un monologo e il fumetto si chiude così, lasciandoci con alcune domande in testa: «Ma che cazzo è? C’era davvero bisogno di montare tutta ’sta messinscena per metterci di nuovo il Venom di un tempo? Ma le metanfetamine alla Marvel le danno con il piano sanitario?».
Domande che non solo non avranno risposta, ma saranno solo le prime di una lunga serie. Unica nota positiva è la riapparizione di Eddie Brock, fuso con il simbionte Toxin, che è tornato a fare il vigilante e che sembra di nuovo fuori come un balcone. Considerando che Brock ha cambiato più simbionti che vestiti, non ci resta che chiedere: questa sottotrama ci porterà da qualche parte o sarà come con l’Anti-Venom (sigh)?

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